Era solo un avventuriero in erba, quando una sera l'oste si ritrovò al tavolo di una taverna, con il dilemma più arduo della giornata: quale, tra le succulente pietanze elencate dalla cameriera, lo avrebbe appagato di più? Era in crisi nera, quando gli venne in aiuto un bislacco vecchietto: levando lo sguardo dal libro che leggeva, gli tese un dado assai curioso, a venti facce e gli disse di tirarlo. "Prendi entrambi", decretò poi davanti al risultato. Souparth non gliene fu mai grato abbastanza.

Dai migliori allevamenti Uruk-hai, ecco un piatto che farebbe scendere Saruman dalla sua Torre, di corsa e con tanto di gonne alzate. Dopo tutte le leggende, le dicerie, le maldicenze sulle loro numerose malefatte, l'elenco infinito dei loro difetti e gli insulti coniati usando il loro nome, ecco finalmente qualcosa di cui parlare bene, qualcosa che li riscatta, qualcosa di buono che l'orco possiede: lo stinco. In effetti loro non sembrano esserne contenti, ma in fondo chi se ne preoccupa? Sono solo orchi...

Ogni volta che Elfrond mette l'affusolato piedino in taverna, è in arrivo il racconto di qualche viaggio stupefacente dei suoi. Pensate che è stato nell'Aldilà, di recente, e poichè è elfo accorto, ha omaggiato il Signore del regno dei Morti con i gigli sacri della sua terra. Deliziato, il dio Mortkhul gli ha concesso una zattera di pane per tornare. "Vengo direttamente dall'Altrasponda", ha esordito con un colpo di frangetta per la sua entrata in scena alla Tana. Gli avventori lo citano ancora oggi. Ridendo

Non si fanno vedere spesso, ma quando ci sono, lasciano il segno. Sono le mozzafiato amazzoni di Asfalthea. Non ti conviene guardarle, ma loro guardano te, ti squadrano e ti svestono l'anima. Avvicinarsi al loro tavolo è autolesionismo, eppure c'è sempre l'intrepido che ci casca. E dopo, puntualmente, non se ne ha più notizia. Il giorno successivo la loro visita, quasi per miracolo, viene servito questo piatto, il preferito dai Pet'Orki. Coincidenze? Io non credo...