Speranza
di Chen Laura Sarno

Il paesaggio era desolante.
Quel cupo ghiacciaio si estendeva a vista d'occhio, sovrastando tutto il resto. Un mare grigiastro s'intravedeva in lontananza. Attorno a loro non vi era anima viva.
Nadia, nonostante cercasse di non darlo a vedere, era infreddolita. Tom le si avvicinò e le fece forza, ricordandole che dovevano resistere per poter sopravvivere.

Continuarono a camminare a lungo sotto la tormenta, preannunciata dal cielo plumbeo. Improvvisamente un possente ruggito ruppe il silenzio.
Dal mare spuntò un'enorme creatura. Le sue squame splendevano e le sue grandi ali color argento erano al contemo forti ed eleganti. Era meraviglioso e terribile. Era un drago delle nevi.
I suoi occhi vitrei e senza vita mostravano il sortilegio che Sàrgana gli aveva inflitto per renderlo malvagio. Iniziò ad attaccarli ferocemente, e la battaglia infuriò.
Nadia e i suoi compagni cercavano di riconvertire il drago al bene con alcuni contro incantesimi, ma questo lottava aspramente e resisteva a qualunque cosa.
Agitò la sua coda sinuosa, e lo spuntone situato sulla punta di quest'ultima ferì Derek in pieno petto. Jack ed Elanor si accorsero per primi che cominciava a perdere molto sangue, così avvertirono gli altri, che di comune accordo decisero di ritirarsi per prendersi cura di lui.
Trovarono rifugio in una piccola grotta, dove accesero il fuoco e stesero il ferito, affidandolo alle cure della sacerdotessa Jaressa.

Dopo due notti e due giorni Derek non accennava ancora a riprendere conoscenza, e la compagnia incominciava a scoraggiarsi. Jaressa continuava a curarlo ininterrottamente, ma senza successo.
Nadia uscì dalla grotta, sperando in un po' d'aria che le permettesse di respirare liberamente, senza la sensazione di impotenza che le opprimeva il petto. Aveva paura. Aveva paura di perdere Derek, di vederlo morire senza poter dirgli addio, di sentirlo spirare senza riuscire ad aiutarlo.
All'improvviso qualcosa attirò la sua attenzione: una foglia. Una giovane ed esile foglia di un verde intenso e brillante, nel bel mezzo dell'inverno. Una foglia viva, allegra, gioiosa. Un ricordo della splendida terra che quel luogo fu, un simbolo della speranza che animava i cuori della Compagnia.
La compagnia che da ormai due anni univa tutti loro nella speranza di un mondo migliore.
Nadia si soffermò a ricordare il giorno nel quale la "Compagnia degli Speranzosi" fu fondata. Quel giorno fu fatta una promessa: avrebbero lottato con tutte le proprie forze, avrebbero superato qualsiasi ostacolo, pur di ottenere quel mondo. Un mondo senza guerre, né odio, né fame, né pregiudizi. Un mondo le cui leggi si basano sulla pace e sulla libertà.
Quella era una promessa, e Nadia non la voleva infrangere. Nonostante tutte le difficoltà, sarebbe andata avanti e l'avrebbe mantenuta.
Quando quella consapevolezza riempì il cuore di Nadia e traboccò dal suo animo, invadendo tutta la grotta e chi vi era dentro, Derek aprì gli occhi.

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