L'ora più buia
di Jonathan Sabbadini

Ero solo, nell'ora in cui la notte é piu' buia, la fitta bruma serpeggiava tra gli alberi, come solo un essere senziente puo' fare. Non un rumore, non un fremito, non un alito di vento.
La Luna vestiva le foglie e i tronchi di riflessi argentei, il suo volto era fisso, un agghiacciante urlo che penetrava nelle ossa. Tutto era pace..finalmente. I grilli tacevano, non un solo animale, non un solo insetto veniva a disturbare questa mia notte. Ero solo.

Ero affamato, ma la mia fame non si poteva colmare con semplici bacche, anche fosse stato possibile che senso avrebbe avuto? Il mattino sarebbe giunto presto e con esso il sole, caldo, dorato, mi avrebbe accolto tra le sue braccia come un padre benevolo. Mi sono sempre chiesto: <<Perché sei cosi' triste Luna.. qual é il tuo tormento?>> Ma tu taci, non mi parli da secoli ormai, muta, percorri la notte. <<Nemmeno i piu' brillanti astri riescono ad alleviare il tuo dolore Madre?>>

Ero triste, la bruma voleva giocare, come giocava con gli alberi e tra i cespugli, si attorcigliava alle mie caviglie implorante. La pregai: <<Nascondimi questa notte dagli sguardi curiosi delle stelle, fa che non mi vedano. Nascondimi dai fantasmi che mi perseguitano, dal passato che ostinato mi insegue senza sosta, da quelli che mi danno la caccia, proteggimi da chi mi odia, da chi mi teme..e solo per questa notte, te ne prego cara amica, tieni lontani da me gli occhi di chi mi Ama.>>

Ero vecchio, nessuno ricorda quando sono nato, nessuno vuole ricordarlo. Ho portato la paura, il dolore, la follia, ho portato la morte. Nessuno vuole conoscere i miei pensieri, i miei sentimenti, eppure io Amo! Amo come solo chi ha visto le piu' profonde tenebre puo' Amare. Ho Amato e ho perduto tutto. Tutto! Odio.. Odio soprattutto me stesso, per quello che sono.. per le cose che ho fatto, perché non ricordo come nacqui, né quando...
Mi Odio per aver spezzato il Fiore piu' dolce del mio giardino.

Ero stanco, ma il sonno non sarebbe bastato ad alleggerire il peso che portavo, i sogni non mi avrebbero aiutato né gli incubi mi avrebbero fatto precipitare piu' rapidamente. Decisi di restare sveglio, da tre lunghi giorni ormai non dormivo, ma la mia era una stanchezza diversa, una stanchezza che Voi non potete realmente comprendere.
<<Sorella notte, avvolgimi con il tuo oscuro manto ancora per un poco, fino a che il giorno non giungerà a reclamare le ore che sono di suo dominio, finché il sole non riscaldarerà con i suoi raggi queste mie vecchie ossa..
Fammi compagnia, aiutami a non cedere alle mie paure, consolami sorella, perché ho bisogno di te in questa ora cosi' buia, tu che sei stata la mia compagna in tutti questi anni. Ancora pochi minuti, solo qualche istante..
Addio Madre Luna, non piangere.. addio Amica Bruma, giocheremo ancora.. addio Sorella Notte, abbracciami.. Finalmente ti vedo Padre Sole! Sorgi! Torno dal mio perduto Amore!>>

Io...

Ero un Vampiro.

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