Un altro regno, un'altra battaglia
di Marco Abate
"Perdonami" disse Ocram accarezzando per l'ultima volta la criniera di Dreamer. "Ho sbagliato. E a pagarne le conseguenze sei stato tu."
Ocram alzò lo sguardo all'orizzonte. L'alba stava sorgendo, come sempre, come se nulla fosse cambiato nel Regno di Illusion. E invece tutto era cambiato, non solo nel Regno, ma anche dentro Ocram. Il malvagio Alucard era stato sconfitto, il terribile Drago Urgh ucciso, ed Illusion restituita al suo popolo e al suo Re.
Quello che fino ad allora era stato l'unico sogno di Ocram si era finalmente realizzato: liberare il Regno e riabbracciare lei, la Principessa Dalilah. Ma l'abbraccio di Dalilah era stato freddo, distaccato, e solo allora Ocram capì. Capì che il Tempo scorre e la Realtà ha mille volti, e le lacrime sono solo gocce di un passato che scivola via. "Portami via" disse allora Ocram al suo fedele Dreamer, e Dreamer galoppò veloce nel vento, fino a quando il suo cuore potè reggere, fino a quando le fatiche e la ferita al petto del giorno precedente non ebbero la meglio, e Dreamer cadde a terra, senza vita. "Perdonami" ripetè Ocram mentre nella Valle della Desolazione, la più arida e inospitale di tutto il Regno, il sole era ormai sorto, e Ocram, Cavaliere senza macchia e senza paura, tremava, perchè per la prima volta nella sua vita non aveva un sogno da rincorrere, nè un motivo per cui combattere.
La Valle era avvolta nel silenzio, e in quel silenzio Ocram si immerse, lasciandosi alle spalle tutto quello che era stata la sua vita: Dalilah, Dreamer ed anche la sua armatura e la sua spada, quella spada che il padre aveva forgiato apposta per lui, e da sempre accompagnava ogni sua battaglia. Ripensò alle parole di un suo lontano amico, un vecchio menestrello di nome Nalyd che, dopo una delle prime battaglie perse contro il malvagio Alucard, aveva imbracciato la cetra ed aveva cominciato a cantare: "C'è un cavaliere solitario fermo davanti a un incrocio, che guarda verso i raggi del sole; non lo sapevi, non credevi che sarebbe potuto accadere, ma alla fine ha vinto la guerra dopo aver perso tutte le battaglie." Un sorriso malinconico attraversa adesso il volto di Ocram. Quante battaglie combattute per lei, quante ferite e quanti compagni aveva perduto. E adesso che la guerra finalmente è stata vinta, e il Regno liberato, che cosa gli rimane? Niente, a parte la cruda verità: non era Alucard e il suo temibile Drago a tenerlo lontano da Dalilah, perchè Dalilah vicino a lui non è c'è mai stata.
Sorride Ocram, volgendo lo sguardo al sole.
"Coraggio Ocram. Seppure senza cavallo, spada e armatura, rimani comunque un Cavaliere. Nuovi Regni ti attendono, nuove battaglie dovrai combattere e nuove verità ti verranno svelate. E chissà, forse un giorno, dopo aver perso tutte le battaglie, vincerai davvero la guerra."
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