Storia dalla fine del mondo
di Ivan Salandin

Tramonto.
C'è un vasto prato verde.
L'erba è alta e ci sono molti fiori colorati, il cui dolce odore richiama farfalle, api e numerosi insetti.
Un lieve venticello accarezza il prato, trasformandolo in un tranquillo oceano verde.
Una giovane figura, con vestiti un pò logori, sta camminando con passi lenti, accarezzando dolcemente le punte dell'erba.
Sorride, ma i suoi occhi sono tristi.


Tutto è tranquillo.


Nell'aria c'è solo il profumo intenso di quell'oceano verde e la melodia pacifica degli insetti.
Il giovane si ferma.
Sorride.
Nei suoi occhi ricompare quell'innocenza che lo ha sempre accompagnato. Si china.
Raccoglie una piccola margherita.
La coglie con cura, come se fosse di fragile vetro.
La porta al volto. Chiude gli occhi e ne respira l'odore.


Sorride.


Quando riapre gli occhi, si guarda attorno.
Si sente a suo agio, come se abitasse lì da sempre. Poi fissa la piccola margherita e le parla...

"Ogni volta che qualcuno dice che non crede nelle fate, una fata muore.
L'unico modo per salvarla è applaudire: è credere in lei.
...e solo con una risata innocente potrà nascerne un'altra.
Non tutti sanno, però, che ogni volta che qualcuno abbandona l'immaginazione e la speranza, un pezzetto del regno della fantasia scompare...e muore.


Chiude gli occhi.
Il respiro trema un attimo per poi tornare normale.
Quando li riapre, i suoi occhi cremisi sono lucidi.

"...sono stanco di essere da solo..."


Una lacrima cade.


PUFF


Uno sbuffo di polvere.
La terra arida beve avidamente quel poco d'acqua.

Poco distante, un piccolo fiore secco cade.
Si frantuma.
I piccoli resti vengono spazzati via da un soffio di vento.


Un cielo nero, senza luna, assiste impassibile ad un altro giorno nel deserto alla fine del mondo.

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