Questa notte
di Sonia Ghidoni

Sono in piedi al tuo fianco, ti guardo dormire, ti contemplo. Il tuo riposo non è disturbato da alcun rumore, tutto tace in questa quasi totale oscurità.
La notte scorre e con lei la luna continua inesorabile la sua corsa attraverso la volta celeste. La sua bellezza non è paragonabile alla tua.
La tua pelle di seta rifulge più del sole notturno, sembra avere una luminescenza propria. Il tuo viso è sereno, gli occhi serrati osservano meraviglie non di questo mondo. Dalle tue labbra socchiuse, il cui colore è possibile trovarlo solo nei petali vermigli di una rosa, esce un dolce sospiro ed un sorriso le incurva, senti che ti sono vicino. Lo senti come lo hai sentito ogni singola notte che sono venuto a trovarti.
La mia visita si è ripetuta per ventuno volte, ogni anno ti vedevo un poco più matura, sempre più splendida. Ad ogni incontro ti sussurravo "Buon compleanno" e me ne andavo. Ogni mia visita si concludeva con una lacrima, ogni meraviglioso momento con te finiva e ricominciava un'eternità lunga pochi istanti mentre aspettavo il passare di un altro anno. Ma stavolta il tuo sorriso è più vivo, sai che questa notte è diversa, sai che sono qui per riaverti.
Un uccello notturno spezza la quiete fuori dalla finestra con il suo canto ma in questa stanza nulla si muove. La luce esterna continua a far risplendere i fili d'ebano sparsi sul cuscino mentre una mano resta immobile vicino al viso e l'altra stringe più forte l'orsetto di pezza che ti è affianco fin da bambina, fin da quel giorno in cui ti lasciai in questa casa. La piccola creatura innocente che eri non poteva stare accanto a me, non eri ancora pronta ed era troppo il pericolo che ti circondava a quei tempi.
La mia mente torna indietro, a quando la guerra tra le famiglie ci mise gli uni contro gli altri e il desiderio di sangue e potere ci accomunava tutti. A quando tu, piccola infante, non eri altro che l'ambita promessa del trono per chiunque ti avesse avuta. All'epoca ti portai in salvo e iniziai a combattere uscendone vincitore. L'amore che provavo per te guidava i miei gesti.
Ma ora sei pronta, sei sbocciata. Il tempo è passato ed è giunta l'ora. Devi tornare e occupare il posto che ti spetta per diritto. Tu lo senti e ti svegli. I tuoi occhi si aprono e nel loro blu profondo le stelle si rispecchiano, mentre il mio cuore ha un sussulto di gioia nel vederli.
Ti porgo la mia mano e tu fiduciosa mi porgi la tua. Un battito di ciglia e non ci siamo più. Nella stanza non resta che un orso di pezza appoggiato al cuscino mentre tu, amore mio, sei ora al mio fianco nel nostro regno come mia compagna. Ora sei la regina degli elfi ed io il tuo nuovo sposo.

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