Spirali
di Enrico Faraoni
Qualcuno mi ha trapiantato il congegno nella testa e poi mi ha scaraventato giù nelle terre di sotto. A volte ho dei ricordi, come dei bagliori, ma quando tento di ricordare, si materializza una nebbia fitta e impenetrabile. Non so chi sono e perchè sono stato scaraventato nelle tenebre, qui non fa mai giorno e come se non bastasse gli assassini mi stanno cercando, hanno subodorato la forza intrinseca dell' oggetto che indosso e che non so ancora dove portare, anche se mi sento investito da una missione spirituale, guidato da forze soprannaturali che non conosco. Ho appena attraversato senza danni le terre degli "sputasentenze", un popolo avvezzo a forgiare aforismi gratuiti su come funziona il mondo, gente che si incazza se in una taverna in uno stato di euforia alcolica ti metti di punta a smantellare le loro tesi dogmatiche senza fondamento. C'è il rischio di non uscirne vivi. Da uomo fatto di carne muscoli e sangue so che il mio scopo è quello di ritrovare la strada per il mondo di sopra dove una fulgida luce irrora ogni cosa, ma c'è un' altra cosa che mi sta a cuore, ritrovare mia madre. Non escludo che possa trovarsi proprio qui, dove il buio ristagna in una coltre eterna, spero che siano sempre i sogni a guidarmi, così come hanno fatto finora per sottrarmi ad innominabili pericoli. Questa dimensione è irta di insidie e non basta la spada o la magia per debellare segreti antichi come il mondo, per liberare il cammino da demoniache evanescenze nate dagli eoni primordiali. Anche se a volte mi sento scoppiare, so che dentro il congegno guida le mie azioni, sottraendomi in anticipo con la telepatia alla ricerca incresciosa degli assassini che sono stati informati della mia presenza e che vogliono alzare la mia testa trionfante sul pennone di Belial della capitale dopo averla svuotata "dal segreto dei segreti". Non sono fisicamente prestante, ma tento di compensare la mia mancanza di fisicità con l'agilità e l'astuzia. E quando come in questo caso da viandante senza pace, a ridosso delle colline di Lilith, sono circondato da entità fameliche vomitate da putride zolle, non posso fare altro che sedermi a terra in attesa che il misterioso guardiano dentro si metta in moto. Certo all' inizio si può anche provare terrore, ma quando tutte le abominevoli creature cercano di intascare la taglia prima dei loro antagonisti, ecco che scatta qualcosa in me che libera una violentissima energia cinetica. Allora cado in trance mentre tutte le cose intorno bruciano in un oceano di dannazione senza sentire gli echi lamentosi dei mostri che desideravano ghigliottinarmi. Poi mi sveglio in una notte senza stelle e vedo intorno a me un ammasso di materia organica putrefatta e mi rimetto in moto cercando la mia strada. Come al solito ho solo vaghe reminescenze rispetto a quello che è avvenuto ma so che devo ritrovare mia madre e riscattarla, tentando di rendere migliore il mondo ogni volta che attraverso città che vivono nelle barbarie.
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