Scacco al Re
di Francesco Picca
Le milizie sono schierate.
I Comandanti, i fanti, i cavalieri, gli uomini tutti, attendono il segnale. Hanno riposato, organizzato le fila, pianto l'amico caduto nell'ultima battaglia, tra il fetore dei morti e le urla dei feriti. Due manipoli contrapposti d'uomini lottano per la donna di nome Luna. Segregata nella tenda posta in un luogo sicuro, ai limiti della foresta, ancora non sa di chi sarà il suo cuore. Di ogni mossa, la informa solerte Tiresia, l'indovino, oracolo del gioco e della guerra.
Mia Signora, l'attenzione sulla scacchiera è sempre vivida, come un mese fa, inizio della contesa e della partita.
Re Creonte ha avuto tutta la notte per riflettere e fare la sua mossa. I pedoni sono decimati, come il suo esercito. L'avversario, il principe Emone, suo figlio, assapora la vittoria, rivolgendo i pensieri alla luna, che solo tra qualche ora dovrà arrendersi all'alba.
Luna è altresì luminosa, e piange i due valorosi combattenti. Sa che uno dei due dovrà morire in battaglia.
Subire lo scacco.
Il Re, un cavallo, una torre e pochi pedoni, le forze di Creonte. Accerchiati dalle nutrite truppe ribelli del principe: Re e Regina, due cavalli, un alfiere, diversi pedoni.
Creonte, con un gesto audace, muove finalmente il cavallo; sul terreno i suoi paladini attaccano compatti, la corsa veloce dei destrieri solleva bianche colonne di densa povere. Lo scontro è lungo, cruento. Impari, si direbbe. Creonte ed Emone si studiano sulla scacchiera. A ogni mossa segue un assalto sul luogo della battaglia.
Il Re ha perso il cavallo. Sul campo, tutti i cavalieri rimasti sono stati massacrati. Si ritira, mia Signora, ma ha già deciso la manovra successiva.
Gli uomini di Emone festeggiano, presto faranno ritorno alle loro case e avranno un nuovo re. I fanti di Creonte, dopo aver camminato un giorno intero, sono stremati. Il comandante concede loro due ore di riposo, prima che Sua Maestà decida una nuova mossa. Mentre i cavalieri s'immolavano a un'inevitabile sconfitta, hanno aggirato il fronte nemico e preparato la trappola. Ora, oltre la collina, protetti dal buio amico, devono trattenere l'ira che monta dentro. Fame di vendetta.
Mia Signora, Creonte sposterà l'unica torre rimastagli e il gioco sarà pari. Uomo uccide uomo, fratello sgozza fratello. Inizieranno una nuova partita. Una nuova carneficina.
Le mosse si susseguono sulla scacchiera, gli uomini combattono sul campo, il responso è segnato.
Padre e figlio devono sfidarsi, se non vorranno iniziare un nuovo e sanguinoso incontro, che protrarrebbe la guerra di altri mesi.
Meglio viso a viso, oltre la scacchiera.
Deporre le pedine e vestire l'armatura.
Tebe è stremata dalla guerra, mia Signora, solo il tuo anello può salvarla.
Le spade scintillano al calar della sera, il re nero affronta quello bianco.
Scansano i colpi, con abilità, maestri nel gioco e nel combattimento. Le due fazioni incitano i due valorosi guerrieri.
Ti supplico, apri l'anello e bevi, mia Signora.
Luna compie il suo gesto.
Sarà Tiresia a dare loro la notizia, oracolo di vita e di morte.
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