Un caro prezzo
di Giordana Gradara
E pensare che quella volta risi in faccia allo gnomo. Avrà pensato che ero un idiota pieno di me come gli altri della mia specie. Del resto non si era preoccupato granché di celare il suo odio per noi; se non ricordo male si era divertito definendoci "stupidi svuota miniere".
Ad ogni modo quel che è fatto è fatto e ora, ahimé, non posso più tornare indietro. Aveva anche cercato d'avvisarmi, in un certo senso. Con quel suo ghigno olivastro aveva tentato di farmi ragionare. "Noi gnomi amiamo l'oro. Tutto l'oro: giallo, rosso, bianco, rosa! Tutto! Deve esserci una ragione per cui non utilizziamo questo, ti pare?"
A quei tempi, però, ero troppo ottuso per pensarci. Il tesoro alla fine dell'arcobaleno era lì, alla portata di chiunque fosse riuscito a raggiungerlo e gli gnomi avevano il compito di custodirlo. Posto questo, mi pareva ovvio che loro non potessero utilizzarlo. Quel tipo, per quanto potevo capirne all'epoca, stava solo cercando d'imbrogliarmi. Non prestai attenzione neanche alla filastrocca che cominciò a canticchiare quando me ne andai; mi parve troppo insulsa per essere degna del mio interesse e non avevo di certo tempo da perdere io. Eppure sono quasi certo che dicesse qualcosa attinente alle monete d'oro. "Per ogni bene materiale che ne avrai, qualcosa di meno in te troverai." Pressappoco erano questi i versi e non erano una stupida nenia per bambini come avevo creduto.
Non mi accorsi subito dell'inganno, del resto alcune cose si perdono senza rendersene conto e noi uomini, a volte, siamo più ciechi di quanto non vorremo credere. Oh, certo, qualcuno mi disse che ero cambiato, ma da principio non ci feci caso. Poi accadde l'irreparabile. D'un tratto non fui più in grado di provare dei sentimenti. Sentivo solo indifferenza e apatia per tutti: mia madre, i miei fratelli, mia moglie… un vestito nuovo aveva portato via l'affetto che ci legava. Fu allora che mi tornò in mente lo gnomo e che tutto mi fu chiaro. Riprovai a rivivere mentalmente la mia esistenza e tentai d'intuire quali erano state le cose che avevo perso, ma oramai era troppo tardi. Alcuni avvenimenti erano confusi, altri erano semplicemente troppo lontani. Non fui nemmeno in grado d'immaginare di cosa fossi riuscito a privarmi nell'arco di una vita. E ora che mi rimangono solamente tre monete e sono sicuro di non essere che l'ombra dell'uomo che sarei potuto divenire, non ho ancora la forza di porre fine con le mie mani a tutto questo. Ora che mi rimangono solo tre monete ho deciso di usarle tutte, sperando che almeno una di esse abbia la capacità di portarmi via i ricordi; forse solo così riuscirò a ritrovare un po' di pace.

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