La Signora dei Draghi
di Elisa Pozzati

La battaglia imperversava intorno a lei. Si tolse l’elmo. Il cozzare delle spade e le urla dei feriti le riempivano le orecchie. Era sfinita, non aveva più la forza di combattere. Cominciò a piovere, i lunghi capelli castani le si appiccicavano al viso. Brin si guardava intono e quello che vedeva erano soltanto i suoi compagni e amici che cadevano sotto i colpi delle spade nemiche. Stavano per essere sconfitti. Una grande rabbia la assalì. Poi il ricordo delle parole del suo maestro. << niente è impossibile. Le sorti di una battaglia possono sempre cambiare. Ricorda i miei insegnamenti. Usare la magia in battaglia non è barare se lo fanno anche i tuoi avversari.>> lei non era convinta, ma i suoi amici stavano morendo. Rhais, il mago dell’esercito di Cohorsin aveva fatto un incantesimo alle spade dei soldati, rendendole più forti e resistenti. Brin decise di fare altrettanto. Ma questo non bastava. Sentì un corno risuonare, quando si voltò un ombra di terrore le velò gli occhi. Un altro esercito stava avanzando. Erano Elfi Oscuri, elfi mercenari, spietati sanguinari. Li avrebbero massacrati. Confusa cercò di ripensare alle lezioni del suo maestro. Ora sapeva cosa doveva fare. Con la coda dell’occhio vide una spada calarle addosso, riuscì appena a bloccarla con la sua spada, poi lo respinse. << Krhif! Bols! Copritemi. >> Gridò.
<< Che vuoi fare? >> Fu Krhif a parlare.
<< Fidati di me. >> Brin lo baciò e gli sorrise. Poi si spostò di qualche passo mentre gli altri due cercavano di coprirle le spalle.
Dovette sforzarsi parecchio per trovare la giusta concentrazione, chiuse gli occhi e lentamente cominciò a intonare una litania, in un sussurro. Era in piedi, le braccia lungo i fianchi. Smise di piovere, si alzò una leggera brezza, i lunghi capelli le ondeggiavano intorno al collo sottile. Il cielo si schiarì e lei cominciò ad intonare la litania a voce più alta. Un ruggito fortissimo sembrò squarciare il cielo, le nubi si dissolsero del tutto. Molti dei soldati avevano ormai capito cosa la loro signora stava facendo ed esultarono. Ed apparve. Magnifico. Enorme. Attaccò gli Elfi Oscuri. Gli elfi non avevano potere sui draghi. Fiamme rosse avvolsero gran parte dell’esercito nemico. I soldati si risollevarono, trovarono nuova forza per combattere.
Brin udiva le loro urla di gioia. Le sembrò che fosse passata un’eternità. Terminò la litania. Era sfinita, aprì gli occhi e vide Krhif accanto a lei. Il drago ruggì ancora una volta e si librò in volo.
Khrif si inchinò. Quando rialzò la testa disse ad alta voce in modo che anche gli altri udissero << Onore alla degna erede della Signora dei draghi! >> tutto l’esercito, o quello che ne rimaneva, esultò, gridando il suo nome. Le salirono le lacrime agli occhi. Suo padre era un comune soldato e sua madre La Signora dei draghi, per la gente una mezzosangue non poteva essere degna di quel titolo. Ma ora…ora tutto era cambiato. Finalmente si era guadagnata il rispetto del suo popolo.

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