Il volto della Guerra
di Alessio Paolucci

E l’ombra discese come la falce sul grano e nulla sopravvisse.
Le urla risuonarono tra le profonde segrete del castello. La morte si faceva avanti armate di pugnale e solo carne e terrore trovava davanti alla sua lama. Neri gli abiti, indefinibile il suo volto, infida la sua anima; costui era il sicario che stava facendo strage della famiglia reale e di tutta la servitù. Silenzioso e crudele, non ebbe pietà di nessuno. Ora, una placida calma commemorò il supplizio dei morenti.
Eppure, si udiva ancora un flebile pianto, spento dal terrore ma riecheggiante nella vastità del castello. Era la regina, ancora viva e nascosta. La donna, dall’aspetto sempre austero e fiero, aveva il volto rigato dalle lacrime e il cuore invaso dal dolore, poiché tra le calde braccia cullava il corpo esanime del principe, suo figlio. Le orecchie a punta del bambino erano divenute pallide come la neve e la candida pelle da fanciullo era lorda di sangue. Un dolore troppo grande per una madre.
Poi l’assassino si fece avanti e la voce della regina tornò a sovrastare sui suoi domini.
- Chi siete voi che portate la morte in casa mia?-
Ma nulla tradì il silenzio del sicario.
- Ho capito: è la guerra che vi porta da me. Io e mio marito siamo
il patto che suggella l’alleanza tra le due razze. Un umano e un’elfa, uniti in matrimonio, potrebbero arrecare problemi alla guerra che state combattendo, giusto?- La voce dell’assassino s'insinuò nelle orecchie, fredda e infida come l’anima che muove la mano all’omicidio.
- Mia signora, è la guerra che muove questo mondo. È un male,
questo è certo, ma è inevitabile-
- Mi sono offerta come sposa ad un uomo che neanche amavo pur di
fermare le atrocità che avvenivano sui campi di battaglia tra uomini ed elfi, ma a nulla è servito: voi umani siete insaziabili, avari e folli più di ogni altra razza. Avreste potuto accogliere quest'unione come una duratura pace, che avrebbe risparmiato migliaia di vittime, ed invece avete mandato un sicario per evitare l’alleanza. Questa è pazzia!-
- Come le ho già detto- rispose l’assassino- è la guerra che ci
rende ciechi e ci ottenebra l’anima-
- Perché volete la guerra? Così facendo moriranno le vostre
famiglie. Forse credete che siano vittime sacrificabili, credete di poter condannare i deboli per risolvere a vostro favore questa sciocca faida, iniziata da una semplice divergenza? Così facendo, voi umani, dimostrate di essere creature prive di raziocinio. Sappiate che noi elfi abbiamo accettato anche il più meschino compromesso per avere salva la vita delle nostre genti ed ora voi…- Le parole furono bloccate da un fiotto di sangue che sgorgò dalla bocca e principe e regina caddero a terra, privi di vita.
L’assassino ripulì il pugnale dal sangue rappreso e srotolò le nere bende con cui aveva accuratamente coperto il suo volto. Così, il suo riflesso apparve nella lucida lama, mostrando la chiara pelle, la perfezione del volto e le orecchie a punta.

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