La scoperta di Kira
di Arianna e Selena Mannella

Kira indietreggiò spaventata, l’Albatros, l’uccello bianco dalle ali nere, stava arrivando dall’oceano come un tornado, portando con sé morte e distruzione. Era trascorso un mese da quando tutto aveva avuto inizio. Ora Kira era alla resa dei conti, il suo sguardo era concentrato sul riverbero dell’acqua di quell’ora del giorno. Le ali dell’uccello erano così imponenti, da riuscire ad oscurare il paesaggio sul quale volava. Ripensò a quello che le aveva detto l’Oracolo, ripensò alla sorte che sarebbe toccata al mondo se lei avesse fallito.
“Un flagello si abbatterà sul tuo popolo Kira, ascolta la voce che arriva dal tuo cuore, solo allora comprenderai cosa fare”. Ricordava molto bene le ultime parole dell’Oracolo, così si concentrò su se stessa, ed attesa che la voce dentro di sè si facesse sentire.
Ascolta la voce, continuava a ripetersi, ma l’unica cosa che Kira con il suo viso infantile, percepiva dentro di sé, erano le urla di sua madre che quella mattina insisteva per mandarla a scuola. Non aveva creduto alla sua febbre alta, quello era un trucco ormai vecchio che sua madre aveva scoperto troppe volte.
Era scappata durante la ricreazione senza che nessuno se ne accorgesse. Perché qualcuno aveva deciso che lei era l’eletta e che avrebbe salvato il mondo? Nell’ultimo mese aveva imparato a muovere gli oggetti con la sola forza del pensiero, ma il tutto si era ridotto nel far fare dei piccoli saltelli alla gomma da cancellare o al bicchiere vuoto. Come avrebbe fatto ad innalzare le acque dell’oceano per bloccare l’arrivo del mostro e quello del suo popolo volante? Eppure doveva credere all’Oracolo, perché lei, sua nonna, non le aveva mai raccontato una bugia. Doveva crederle per riuscire a sentire la voce e acquisire tutti i poteri che ne sarebbero derivati.
Ora era lì, sospesa a pochi centimetri dal bagnasciuga, con lo sguardo fisso sulla creatura che stava arrivando. La avvolse un vento gelido che le fece accapponare la pelle. Alzò la mano e disse sussurrando, “fermati”. Il mondo intorno a sé si bloccò all’improvviso. Intorno ai suoi capelli lunghi si formò una specie di alone blu. “Ciao Isae”, le parlò una voce dentro di sé. “Ben risvegliata discendente di Poseidone”.
“Ma come discendente di Poseidone, ho sempre temuto l’acqua!” Cercò di ribattere a quella parte di sé che non conosceva.
“Ora hai scoperto di essere un’altra persona, il tuo destino è già stato deciso tanto tempo fa…”.
Kira in quel momento voleva solo poter tornare a scuola e dimenticare tutta quella faccenda. Non le importava niente del destino dell’umanità e del mostro che le stava per piombare addosso, forse c’era stato solo uno sbaglio di persona. Tuttavia quello stormo davanti a sé era immobile ed incredulo. In breve quell’onda anomala che sollevò semplicemente con il gesto di scostarsi dei capelli finitegli negli occhi, si abbatté su di loro, lasciando al suo passaggio un mare calmo. Tornò ad appoggiare i piedi sulla sabbia calda di quella mattina.
“Ok, forse mi chiamo Isae, ma potevate almeno dirmelo prima”.

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