Fantavisione
di Marco Maria Sorge

“Il Castello è nostro, mio Signore”, esclama il sudicio troll irrompendo nella tenda col suo olezzo nauseabondo, senza preavviso alcuno. “Quegli insulsi esserini dalle orecchie a punta e i loro ridicoli archi non han retto la ferocia del nostro esercito e la potenza del suo ferro, li abbiamo…”. Scompare in un lampo di fuoco, senza emettere suono. Osservo il mucchio fumante di cenere e ossa. Stupido essere, avrebbe fatto meglio a farsi annunciare. Non tollero simili intrusioni, per giunta allorché mi accingo a ultimare il piano di attacco. Anche la resistenza degli elfi è stata infine spezzata, dunque. Me ne compiaccio. Avrò modo di far visita alla loro Regina, condotta nelle segrete della Rocca Nera e avvinta con salde catene all’algida pietra della più cupa e sordida cella.
Il magico regno di Neiklot è nelle mie mani. Un altro piccolo passo verso la conquista di tutte le Terre emerse. Le spietate milizie al mio soldo sono ovunque, e ovunque devastano ogni cosa si pari loro contro. Orchi, troll, goblin. Creature prive di intelletto, eppur assetate di sangue. Invadono, saccheggiano, ardono. Uccidono. Perché questa è il mio supremo volere. Io, il Negromante.

L’immagine nella sfera di cristallo si affievolisce, i tratti dell’uomo si fanno indistinti, scompaiono infine, così come la lugubre eco del suo tetro riso. Poi è solo tenebra silente.
Bene. Il sortilegio consuma la sua opera. Il Negromante soggiace al mio potere, e procederà a seguire le mie disposizioni. Credendo di agire in libero arbitrio. Stolto stregone da quattro soldi, come potrebbe mai avvedersi d’esser mera marionetta governata da fili invisibili al comune senso estetico? Mi servo di lui come dello stuolo dei suoi rozzi sgherri. Sarò Nera Signora delle Terre emerse e di tutti i loro dimoranti. Io, l’Incantatrice del Lago del Nord.

Il piccolo roditore raggiunge con affanno la capanna nei boschi. Ad attenderlo una presenza amica. Un impercettibile flusso telepatico si instaura tra i due esseri.
Dunque la vecchia ammaliatrice si appresta a ultimare la sua opera. Non immaginavo le mie capacità psichiche potessero imbrigliare la mente della indiscussa padrona delle arti oscure. Pure, ella agisce a mio piacimento, ed esegue senza indugio quanto le comando. Il Negromante è sotto incantesimo, e si appresta a occupare il regno di Neiklot. L’una e l’altro perduti nel delirio di assoluto dominio. Giammai sapranno chi si cela dietro siffatta opera di distruzione e conquista. Chi li ha manovrati sin dal primo istante. Colui che…

… siederà sovrano sul trono supremo. Io, il Signore dei Fauni.
Mmm, davvero non ho idea di come concludere questo racconto. D’altronde, come scrittore non valgo molto. Forse dovrei rassegnarmi e dedicare il mio tempo libero a qualcosa di più costruttivo. Beh, ci penserò domani, a presto creature del mio incon…

Disattivo contrariato lo gnomovisore. Possibile diano ancora robaccia simile? La solita storia sugli esseri umani che con la fantasia dan vita a noi abitanti delle Terre emerse. Bah, meglio tornare al mio gnomolibro magico, ho nuovi ordini da impartire a quello stupido fauno.

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