di Arcangelo Tangorra
-Porca vacca!
-Che hai?
-Guarda qui!
-Che cos'é?
-E che ne so! A te che sembra?
-Bé… Parrebbe un… "Coso" di quelli.
-Di quali?
-Di quelli là, no?
-Dici?
-Sì, anche dal colore.
-No, dai, sono più scuri quelli là.
-Ma che dici! Io ne ho visti anche così!
-Okay, ma questo é più grosso.
-Già. Fa impressione.
-Che si fa?
-Non lo so, chiamo Mauro.
-Sì, é meglio.
-Mauro! Mauro! …MAURO!
-Eccomi, eccomi. Mi hai preso per sordo? Che c'é?
-Guarda tu stesso.
-Oh, merda.
-Hai idea di cosa sia?
-Sì, purtroppo. Non é il primo che vedo. Ce ne sono un po' ovunque.
-Stai scherzando, vero?
-No. Vengono fuori spesso, quando si scava.
-Che si fa? Lo ricopriamo?
-Sei pazzo? É pericoloso. Meglio chiamare Domenico.
-Sì, hai ragione.
-Domenico! DOMENICO!
-Che strilli a fare!
-Avresti strillato anche tu. Guarda qua.
-Oh… No! Non di nuovo!
-Eh, sì.
-E adesso?
-Volevamo chiedere a te, sei tu l'esperto.
-É… ancora vivo?
-E come faccio a saperlo? Io non lo tocco. Vuoi verificare tu?
-Io? Ma neanche se Paris Hilton mi fa un pompino!
-Okay, ragazzi, ma non possiamo stare qui a guardarlo tutto il giorno, senza fare nulla. Se fosse vivo potrebbe…
-Lo sappiamo tutti, cosa potrebbe fare, Cristo! Non é il caso che ce lo ricordi!
-Io avevo suggerito di seppellirlo.
-No. Ci abbiamo provato, una volta, nell'altro campo, e… mi limito a dirti che non ha gradito per niente.
-Gli diamo fuoco?
-Parla piano, coglione. Potrebbe sentirti.
-Proviamo a chiedere a Massimo, allora?
-Che vuoi che ne sappia, lui.
-Appunto! Gli facciamo verificare se é vivo o no…
-Certo che sei davvero una merda. Che ti ha fatto di male, quel poveraccio?
-No, nulla, niente di personale, ragazzi, però… Volete rischiare voi di lasciarci le penne?
-Mmm… Massimo, dici?
-Massimo.
-Okay, proviamo. Magari é morto. E poi non possiamo andare avanti con i lavori; se fosse vivo, ci ucciderebbe tutti solo sbadigliando.
-Lo chiamo io… Massimo! EHI, MAX!
-Che c'é?
-Vieni qui un attimo.
-Arrivo! Eccomi! Che succede?
-Guarda qui che cosa strana che abbiamo trovato. Cos'é, secondo te?
-Mah… Non ne ho idea… Non ho mai visto niente del genere, però… É curioso.
-Che dici, é animale, vegetale o minerale?
-Bhé, questo lo vediamo subito, basta prenderlo e…
-NO!
-Che c'é, Domenico?
-No, dicevo, non con le mani, ecco… Magari usa un pezzo di legno, non si sa mai, un po' di prudenza non guasta.
-Ah, sì, giusto… Aspetta… Ecco, questo fa al caso nostro, e ora proviamo a spostarlo e…
A un chilometro di distanza, il cielo rosso di mezzogiorno si annuvolò; nel settore Z la terra nera e secca era diventata fango in pochi secondi, impastata dal sangue di duecento operai.
Che cos'era il "Coso" che avevano trovato i ragazzi, scavando?
Mi dispiace, ma non posso dirvelo.
Vi conosco, e so che andreste a cercarlo.
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-Che hai?
-Guarda qui!
-Che cos'é?
-E che ne so! A te che sembra?
-Bé… Parrebbe un… "Coso" di quelli.
-Di quali?
-Di quelli là, no?
-Dici?
-Sì, anche dal colore.
-No, dai, sono più scuri quelli là.
-Ma che dici! Io ne ho visti anche così!
-Okay, ma questo é più grosso.
-Già. Fa impressione.
-Che si fa?
-Non lo so, chiamo Mauro.
-Sì, é meglio.
-Mauro! Mauro! …MAURO!
-Eccomi, eccomi. Mi hai preso per sordo? Che c'é?
-Guarda tu stesso.
-Oh, merda.
-Hai idea di cosa sia?
-Sì, purtroppo. Non é il primo che vedo. Ce ne sono un po' ovunque.
-Stai scherzando, vero?
-No. Vengono fuori spesso, quando si scava.
-Che si fa? Lo ricopriamo?
-Sei pazzo? É pericoloso. Meglio chiamare Domenico.
-Sì, hai ragione.
-Domenico! DOMENICO!
-Che strilli a fare!
-Avresti strillato anche tu. Guarda qua.
-Oh… No! Non di nuovo!
-Eh, sì.
-E adesso?
-Volevamo chiedere a te, sei tu l'esperto.
-É… ancora vivo?
-E come faccio a saperlo? Io non lo tocco. Vuoi verificare tu?
-Io? Ma neanche se Paris Hilton mi fa un pompino!
-Okay, ragazzi, ma non possiamo stare qui a guardarlo tutto il giorno, senza fare nulla. Se fosse vivo potrebbe…
-Lo sappiamo tutti, cosa potrebbe fare, Cristo! Non é il caso che ce lo ricordi!
-Io avevo suggerito di seppellirlo.
-No. Ci abbiamo provato, una volta, nell'altro campo, e… mi limito a dirti che non ha gradito per niente.
-Gli diamo fuoco?
-Parla piano, coglione. Potrebbe sentirti.
-Proviamo a chiedere a Massimo, allora?
-Che vuoi che ne sappia, lui.
-Appunto! Gli facciamo verificare se é vivo o no…
-Certo che sei davvero una merda. Che ti ha fatto di male, quel poveraccio?
-No, nulla, niente di personale, ragazzi, però… Volete rischiare voi di lasciarci le penne?
-Mmm… Massimo, dici?
-Massimo.
-Okay, proviamo. Magari é morto. E poi non possiamo andare avanti con i lavori; se fosse vivo, ci ucciderebbe tutti solo sbadigliando.
-Lo chiamo io… Massimo! EHI, MAX!
-Che c'é?
-Vieni qui un attimo.
-Arrivo! Eccomi! Che succede?
-Guarda qui che cosa strana che abbiamo trovato. Cos'é, secondo te?
-Mah… Non ne ho idea… Non ho mai visto niente del genere, però… É curioso.
-Che dici, é animale, vegetale o minerale?
-Bhé, questo lo vediamo subito, basta prenderlo e…
-NO!
-Che c'é, Domenico?
-No, dicevo, non con le mani, ecco… Magari usa un pezzo di legno, non si sa mai, un po' di prudenza non guasta.
-Ah, sì, giusto… Aspetta… Ecco, questo fa al caso nostro, e ora proviamo a spostarlo e…
A un chilometro di distanza, il cielo rosso di mezzogiorno si annuvolò; nel settore Z la terra nera e secca era diventata fango in pochi secondi, impastata dal sangue di duecento operai.
Che cos'era il "Coso" che avevano trovato i ragazzi, scavando?
Mi dispiace, ma non posso dirvelo.
Vi conosco, e so che andreste a cercarlo.
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