Gli Iris di Hermes
di Elisa Albiani

Lo vedo, sento che mi osserva, ogni sera, prima di andare a dormire, è lì, sulla parete che mi scruta con i suoi occhi di ghiaccio...Adoro quel quadro, è il primo che mia nonna ha dipinto, è l'ultima cosa che mi ha regalato prima di morire... Mentre mi infilo sotto le coperte del mio letto, il giovane ritratto sulla tela continua a fissarmi con la sua bella faccia marmorea, l'arroganza e l'ironia impresse in ogni singolo tratto del viso."Buona notte Hermes" sussuro al dipinto...già Hermes, il dio Mercurio messaggiero degli dei, il nome di un pianeta, il titolo del mio quadro...è proprio lui che l'opera rappresenta: la pestifera divinità dai calzari alati.Ancora una volta lo sguardo si posa sulla sua bella figura:contemplo i bei riccioli scuri che disordinatamente gli ricadono su quegli occhi così espressivi, la bocca, rossa come le ciliegie, è lì, piegata in una smorfia beffarda, mentre degli iris scarlatti spiccano sullo sfondo del quadro.Ricordo ancora quello che disse la nonna quando me lo regalò:"Abbine cura, un giorno farà la tua felicità", è proprio pensando a queste parole che cedo al richiamo del sonno.Mentre sono tra le braccia di Morfeo sento un lieve tocco sul viso, spaventata apro gli occhi e mi trovo davanti Hermes, il mio Hermes, lì nella mia camera che mi sorride con dolcezza."Non aver paura"mi dice"vieni il mondo ci aspetta"continua porgendomi una mano.Senza esitazioni l'afferro e in un attimo siamo in volo fuori dalla finestra grazie ai suoi calzari alati...è solo verso le prime luci dell'alba che mi riporta a casa..."Non andartenene" gli dico mentre mi aiuta a scavalcare la finestra per rientrare in camera, "Devo"mi risponde lui sempre sorridendo "ho fatto quello che tua nonna desiderava, ho vegliato su di te per tutti questi anni, ma ora il mio compito è terminato:sei una donna puoi cavartela da sola..."."Ma io non voglio lasciarti...cosa farò se tu andrai via?""Non preoccuparti "mi dice Hemes abbracciandomi"sarò sempre con te, se saprai dove guardare"detto questo si stacca da me e velocemente sparisce nella prima luce del mattino.
Mi sveglio il giorno dopo nel letto e come apro gli occhi il mio sguardo corre subito alla parete:il quadro è sparito, "Oddio mio, allora non è stato un sogno"penso tristemente tra me"se ne è andato sul serio".D'istinto vado alla finestra dove la sera prima Hermes mi ha lasciato e come mi affaccio, vedo il prato che circonda casa mia ricoperto di bellissimi iris, gli stessi che facevano da sfondo al mio quadro. Osservando quello spettacolo, mentre una lacrima scende furtiva lungo il mio viso, ripenso alle sue parole "...sarò sempre con te, se saprai dove guardare..."

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