Il Sacrificio
di Livia Plomitallo

Gretchen sfilava con grazia tra le querce, il suo passo felino non produceva alcun rumore. Il terreno umido del bosco era ricoperto da foglie secche, il fitto sottobosco non permetteva il passaggio. Per Gretchen questo non era un problema. Si muoveva con tale abilità e velocità che sfiorava appena il terreno. Aveva molta fretta, doveva raggiungere il prima possibile il castello abbandonato, sede e dimora dei Signori Oscuri. Quando iniziò ad intravedere la sagoma del castello, Gretchen rallentò. Era notte fonda, riusciva a vedere perfettamente tutto ciò che la circondava, eppure, aveva la sensazione che qualcuno l’avesse seguita. Scrutò nell’oscurità, continuando a camminare lentamente. Era giunta all’entrata del castello. Tutto era silenzioso. Il fossato che circondava il castello, e che un tempo pieno d’acqua ne aveva difeso gli abitanti, ora era vuoto e al suo interno erano cresciuti degli arbusti. Il ponte levatoio era andato distrutto tanti anni prima, durante la battaglia dei cento giorni. Il castello era stato quasi distrutto completamente e, finita la guerra, era stato abbandonato. Successivamente era diventato la dimora dei Signori Oscuri. Il portone d’ingresso al castello era ricoperto da piante rampicanti. Qualcuno arrivò dal bosco e sorprese Gretchen alla spalle. Avvenne tutto molto velocemente, tanto che l’avversario della ragazza non ebbe il tempo di capire in chi, o in cosa, si era abbattuto. Gretchen si liberò dalle braccia che le stringevano il corpo. Afferrò con forza l’assalitore e lo scaraventò un paio di metri più in là. Gretchen gli si avventò addosso. Per fortuna l’assalitore venne riconosciuto dalla vampira, era Mhusu, principe degli Elfi Oscuri.
I Signori Oscuri erano sempre esistiti, creature quasi demoniache, bramose di potere. Gretchen era stata scelta dalla sua comunità di vampiri per portare un messaggio agli elfi. “La guerra è finita”. Il branco di licantropi che si era impossessato dei territori dei Signori Oscuri a nord del fiume Sisyrel e che aveva ucciso Helena, regina elfica, non era più un pericolo. I vampiri avevano accettato di aiutare gli Elfi Oscuri sterminando trenta esemplari dei loro nemici mortali, con non poche perdite.
Gustav, sire degli Elfi Oscuri, accolse Gretchen nella sua dimora. Come ringraziamento dell’aiuto dei vampiri, gli elfi gli fecero un dono. Gretchen guardò il rubino che il re le mostrava. Lo riconobbe. I vampiri erano stati ingannati. Il rubino, chiamato Xiilynum era un oggetto magico molto antico creato da un antico stregone con l’intento di sottomettere i vampiri al suo potere.
“I licantropi hanno invaso i miei territori per cercare Xiilynum che secondo la leggenda doveva essere stato nascosto in una grotta sotterranea. Non hanno avuto molta fortuna. Mhusu l’ho ha trovato prima di loro”
Gretchen agì velocemente. Uccise Gustav, assaporò per la prima volta il sangue argentato elfico, velenoso per i vampiri. Ingoiò il rubino, non poteva fare altrimenti. Gretchen morì sola in territorio nemico. Era riuscita a salvare i suoi compagni vampiri al costo della sua stessa vita.

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