Una storia per Rita
di Carlo Constanzelli

La principessa viveva, nei suoi sogni turbolenti, dei discorsi tristi alla luna. Era come un vortice di voci che ti danno consigli, a volte giusti a volte no.
Fra tutti, la principessa rincorreva un giovane senza volto, col cuore in musica e tanta fantasia.
Una notte bussò alla porte del suo mondo uno sconosciuto con un sorriso.
E con un volto.
La principessa si sentì stretta dalle voci e dai sogni, perché mentre quello sconosciuto si mostrava limpido al suo cuore, il giovane senza volto scompariva nelle caotiche rincorse di parole.
Lo sconosciuto vide il cuore della principessa dividersi con le lacrime e decise di sfidare a duello il giovane senza volto.
A mezzanotte, nell’attimo senza tempo fra due giorni mai esistiti, i due rivali in amore si fronteggiarono.
Ma prima che accadesse il male, la principessa li sorprese.
Il giovane senza volto scomparve come un soffio di terra e polvere e fuoco. Non avrebbe mai più trovato la sua identità.
Lo sconosciuto e la principessa scambiarono uno sguardo.
Lei non avrebbe mai accettato la violenza, ma lui era così vero… Aveva un volto, ma anche un cuore. E batteva solo per lei.
A quel punto, quando tutti gli anatroccoli dello stagno si aspettavano un lungo bacio vero, la principessa sbatté le ali e in un fruscio fu lontana.
Alcuni giurano di vederla ancora, per le foreste, trasportata da correnti di pensieri e fiumi di parole, scritte o rubate al vento; come giurano di vedere la statua di uno sconosciuto, l’unica statua il cui cuore batte.
Solo per lei.

Commenta questo racconto