Nel giardino degli Iperborei
di Umberto Pasqui

Si narra che due escursionisti si avventurarono nel giardino degli Iperborei, là dove il sole d’estate non tramonta mai, là dove d’inverno è sempre gelida tenebra. Un bosco fitto e ombroso faceva spazio a una radura con pini mughi e ginepri dalle bacche rosate. Vi trovarono una casa, una casa normale, con stanze normali. Si stesero su un letto matrimoniale, ma si sentivano troppo vulnerabili e si alzarono di scatto. La casa era proprio vuota, la esplorarono piano per piano, stufatisi ne uscirono. Fuori videro volare lucertole bianche. Questi rettili erano dotati di un’ala fissa che cingeva il loro corpo a guisa di salvagente, mentre altre due paia d’ali si muovevano come le pale di un elicottero. Le strane creature accompagnavano una donna dalla straordinaria bellezza. Era talmente bella che non fu mai descritta. La figura angelica si avvicinò ai due escursionisti. Le lucertole volanti formavano una specie di scudo, gli uomini si trassero subito indietro arrossendo ma lei schioccò le dita e gli strani animali si dissolsero. La ragazza toccò la mano dei due e sorrise, indicando loro la pianta delle risposte, quella che fa dire o sì o no, senza mezze misure. Mostrò loro anche il vivaio delle felci estinte. Avvicinatisi ad una selva rada si sedettero a contemplare degli alberi giganteschi, dalla corteccia dura come la pietra. Dopo poco, tuttavia, i due escursionisti udirono un grido soffocato della ragazza che poi cominciò a lacrimare. Il sole si eclissò, l’aria si tinse di color turchese e gli uccelli con le fiere cessarono di emettere rumori. Il silenzio regnava incontrastato. Nel tronco di un grosso albero la corteccia si squarciò e ne uscì una faccia spaventosa. Un mostro dalle sembianze umane, simile ad un vecchio coi capelli scuri, ruggiva. I suoi occhi erano insanguinati, i denti affilati e sporchi. I due escursionisti non potevano violare il giardino degli Iperborei e non ne uscirono. Questa storia fu raccontata ad un vegliardo da una delle lucertole bianche volanti.

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