La Regina delle mosche
di Luca Evangelisti

La Regina delle mosche stava al centro della fruttiera, sulla punta del gambo di una grossa pera gialla. Intorno c'erano almeno una ventina di mosche che aspettavano di ascoltare le sue parole, ma la Regina taceva.
<<Cosa ci vorrà dire?>>
<<Perché ci avrà chiamato a raccolta?>>

La Regina, ogni tanto, girava su se stessa, apriva le ali, le faceva vibrare un po', e poi si fermava di nuovo.

La maggior parte delle mosche si era posata, alcune sulle mele, altre sulle banane. Le più giovani, invece, non riuscivano a stare ferme per troppo tempo, e così volavano di qua e di là senza posa, per niente interessate a ciò che avrebbe dovuto dire la Regina; in realtà, non aspettavano altro che un segnale per poter andarsene a svolazzare libere da qualche altra parte.

Ma la Regina non si decideva ancora a parlare.

D'un tratto si sentì un gran frastuono e, subito dopo, un potente spostamento d'aria fece disperdere molte delle giovani mosche, e gran parte di quelle ferme sulla frutta si misero a volare in circolo confuse. Pochissime erano rimaste al loro posto. La Regina, invece, non s'era mossa; quel vento impetuoso le aveva soltanto fatto alzare di un po' le ali, che erano poi tornate ad adagiarsi sul suo corpo.

Marisa aveva sempre avuto il terrore dei topi, ma non li odiava così tanto come le mosche. Quando, appena entrata in casa, le vide sulla fruttiera, inorridì, e prendendo lo scacciamosche si avvicinò piano piano.

A quella vista, le mosche in aria si dileguarono, e quelle rimaste sulla frutta volarono via spaventate, soltanto la Regina era rimasta al suo posto, insieme a un'altra giovane mosca che, per tutto quel tempo, era rimasta immobile sul piccolo gambo di una ciliegia.

<<Perché non scappi anche tu?>>
<<Aspetto che tu ci dica ciò per cui ci hai chiamate.>>
<<Non ho più ordini da dare, il mio regno volge al termine.>>
<<Che significa? Vuoi dire che rimarremo senza una guida?>>
<<Non temere: ora so che non sarete sole, che avrete una nuova Regina, coraggiosa e leale.>>
<<Mah...>>

In quel momento, improvvisa, s'abbatté su di loro la rabbia di Marisa.
La potente onda d'urto quasi strappò via le ali alla giovane mosca che era rimasta fino all'ultimo accanto alla sua Regina. Quando il vento si calmò lei vide il corpo senza vita della Regina sul tavolo.
Per un attimo esitò, poi sentì dentro di lei crescere una forza sconosciuta, distese le ali e spiccò il volo verso la finestra aperta che dava sul giardino. Non era sola: dietro di lei vi era un nugolo di mosche che zigzagando si erano messe a seguirla.

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