Nadia
di Beatrice Biondo

Erano passati quindici anni da quando Reginaldo l’aveva abbandonata, eppure Amanda ancora non riusciva a perdonarlo.
Avevano trascorso insieme molti anni felici, ma sempre nascosti a causa della loro differenza di classe sociale: lui il futuro re, lei una sua suddita.
Sapeva che il loro era un amore impossibile, eppure Reginaldo le aveva sempre assicurato che nessuno lo avrebbe mai potuto costringere a sposare un’altra, piuttosto sarebbero fuggiti insieme.
Ma poi giunse nel regno Brunilde, una splendida fanciulla di origini reali, che già da tempo gli era stata promessa in sposa.
Non lo rivide più.
Quando il suo bel principe sposò Brunilde decise che prima o poi si sarebbe vendicata.
Anche se da lontano aveva sempre seguito le vicende della famiglia reale, così era venuta a sapere che il re avrebbe organizzato una magnifica festa di compleanno per la sua unica e adorata figlia Nadia.
Per anni aveva immaginato a come vendicarsi, ma poi si rese conto che se avesse colpito sua figlia, Reginaldo avrebbe sofferto molto di più.
Essendo una potente maga, avrebbe fatto un incantesimo su Nadia per renderla infelice, così suo padre di conseguenza, ne avrebbe sofferto e lei avrebbe finalmente ottenuto la sua vendetta.
Il giorno del compleanno della fanciulla, entrò di soppiatto nella sua stanza.
Senza far rumore si avvicinò al letto ma quando la ragazza si girò verso di lei, la maga sobbalzò.
Il viso di Nadia era pallido e scavato, i suoi occhi erano tristi e vuoti, ed il corpo talmente magro che non sembrava possibile poter sorreggere la ragazza.
Solo allora si rendeva conto di quanti anni avesse sprecato dietro ad un’inutile vendetta, aveva covato così a lungo il suo rancore che si era dimenticata di come un tempo fosse felice, e ora dinnanzi a quel esile corpo evidentemente malato, non riusciva a trattenere le lacrime.
Nadia non comprendeva chi fosse la donna, né perché piangesse, ma le prese le mani tra le sue e cercò di consolarla.
Le spiegò che era malata e che nessun medico o mago del regno fosse riuscito a guarirla, e che suo padre non voleva arrendersi e continuava a cercare una cura.
Amanda era una maga potente, ma non conosceva nessun incantesimo per guarirla, ne conosceva uno, però che avrebbe potuto salvarla..
Prese le mani della ragazza e pronunciò alcune parole: immediatamente la stanza si riempì di luce, e dopo qualche istante Nadia iniziò a riprendere colore.
Contemporaneamente, però, Amanda moriva, poiché l’effetto della malattia di Nadia era molto più rapido nel corpo della donna, che effettuando l’incantesimo dell’inversione aveva donato la sua vita a quella creatura innocente.

Per tutta la sua vita Nadia nel giorno del suo compleanno, era solita aspettare il tramonto fissando il mare, perché solo quel giorno le era possibile scorgere il raggio verde, un raro ed emozionante fenomeno ottico, che si dice dia a chi riesce a vederlo la capacità di leggere nell’anima altrui.
Forse è proprio questa la ragione che la fece essere una regina così saggia ed amata.

Commenta questo racconto