Finalmente
di Erika Mucignat

Il buio attorno a lui era davvero intenso e, in mezzo alla boscaglia, l’unica luce che gli permetteva di vedere dove andava era quella che emanava dalla piccola sfera azzurra creata da Atianka.
Con passo leggero e silenzioso, Atianka stava precedendolo di poco, facendogli strada verso un’avventura che, fino a pochi mesi prima, lo avrebbe spaventato. Beh, forse un po’ di paura gli era rimasta, ma Atianka gli aveva garantito che non gli sarebbe successo nulla, quindi eccolo, temerario, che procedeva verso l’ignoto.
Nel silenzio quieto del bosco cominciarono a percepirsi suoni lontani. Nessun animale avrebbe mai potuto emettere suoni simili, troppo dolci e troppo armonici, eppure c’era qualcosa di selvaggio in quei versi. E, come da previsione, Atianka stava già subendo l’influenza di quell’avvenimento raro.
Se possibile, stava diventando ancora più bella, i lineamenti del viso erano sempre più delicati e i lunghi capelli castani stavano accorpandosi in onde perfette, ma tutta quella perfezione contribuiva a renderla anche leggermente inquietante.
Derek si era imbattuto in quella strega centenaria per caso, anche se il suo lavoro lo portava a contatto con l’occulto più spesso di quel che avrebbe mai creduto. L’incontro con Atianka, la scoperta di cosa fosse e di quanti secoli avessero già osservato i suoi occhi fu una cosa sconcertante e imprevista, eppure non ebbe paura di lei, mai. Ma, del resto, come avrebbe potuto? Se ne era innamorato quasi subito, e non aveva potuto farci nulla.
Atianka, fermandosi all’improvviso, puntò il dito alla loro destra e a questo suo gesto i rami degli alberi e i cespugli si ritirarono, lasciando intravedere loro ciò per cui erano venuti: a non più di un centinaio di metri stavano danzando e cantando molte meravigliose donne, tutte diverse eppure tutte simili.
Derek rimase un attimo immobile, poi volse lo sguardo su Atianka, che gli sorrise, illuminando gli occhi verdi di una luce sincera.
“Non ti faranno nulla, amore mio. Tu mi appartieni.” Sussurrò sfiorandogli la spalla destra, oltre la quale Atianka aveva posto il suo sigillo.
Derek annuì e le prese la mano, portandosela alla bocca e baciandola.
“Ora andiamo, mi stanno aspettando.”
Con queste parole la strega si avviò verso il gruppo di sue simili. Derek non ci aveva fatto caso in un primo momento, ma lui non era l’unico uomo presente; alla sua sinistra, fermi ad osservare la scena, c’erano una ventina di giovani.
Atianka gli fece un cenno col capo e lui li raggiunse. Come tutti gli altri, rimase a guardare la cerimonia in disparte, finché non fu il loro turno. Ciascuno di essi, davanti all’intera congrega, si impegnò a legarsi per la vita alla strega che li aveva scelti.
Quando toccò a lui e ad Atianka, sentì la potenza di cui lei gli aveva parlato attraversagli le membra da subito, e nell’istante del giuramento, mentre si fondeva con lei, abbandonando per sempre il proprio mondo ed entrando in quello della sua sposa, seppe di aver trovato la sua vera vita. Finalmente.

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