di Michele Clemente
SE LA TROVÒ DI FRONTE, SEDUTA SULLA PANCIA.
- CHE MODI… SIGNORA! – PROTESTÒ
- DIMMI GRAZIE CHE T’HO SALVATO, PIUTTOSTO –
SEGUÌ UN ATTIMO DI SILENZIO MISTO AD ATTESA, COME SE NESSUNO DEI DUE SAPESSE COSA DIRE O FARE POI, ALLO SCADERE DELL’ATTIMO, LEI SORRISE CON LA SUA BOCCA GRANDE E DISSE:
- PERCHÉ INVECE DI URLARCI ADDOSSO NON FACCIAMO UN BEL GIRO PER SCOPRIRE CHI VIVE SU QUEST’ISOLA? –
- UN GIRO! L’ISOLA È GRANDE, CI VORRÀ DEL TEMPO… PERÒ SI PUÒ FARE – RISPOSE.
- AH, DIMENTICAVO, MILENA, MI PER GLI AMICI –
- PIACERE, CAIO E SON MARINAIO –
COME DUE VECCHI COMPAGNI SI AVVIARONO LUNGO LA STRADA CHE PORTAVA AL BOSCO FIORITO.
ARRIVARONO CHE ERA BUIO E SI ADDORMENTARONO.
QUANDO L’ALBA SI ARRAMPICÒ… IL CIELO INTERO SI TINSE DI ARANCIONE, CON UNA SPOLVERATA DI GIALLO TENUE.
LE NUVOLE ERANO TUTTE A DORMIRE DA QUALCHE ALTRA PARTE.
CAIO APRÌ L’OCCHIO DESTRO, UMIDO DI SOGNO DI MARE.
PENSÒ DI STARE IN UN QUADRO.
VOLTÒ IL CAPO E VIDE MILENA CHE RUSSAVA CON UN FISCHIO STIRATO.
CAIO LE SUSSURRÒ:
- SVEGLIA, È GIORNO -.
I DUE SI MOSSERO VERSO IL BOSCO.
IN QUEL MOMENTO LA TERRA INTORNO TREMÒ TUTTA E IL SOLE SI OSCURÒ! UN GIGANTE SI PRESENTÒ AI LORO OCCHI.
- EHI VOI DUE, DOVE CREDETE DI ANDARE! –
- AIUTOOOOO – URLÒ CAIO RIFUGIANDOSI DIETRO LA SIGNORA
- CHE FIGURA – DISSE MILENA – SU PARLAGLI… CHIEDIGLI QUALCOSA -.
CAIO PRESE IL CORAGGIO A QUATTRO MANI E CHIESE:
- CHI SEI? CHE VUOI DA NOI? DA DOVE VIENI? QUANTI ANNI HAI? QUANTO PESI? QUALE MINESTRA TI FA SCHIFO?...
- BASTA – DISSE L’ENERGUMENO – IO SONO DANTE IL GUARDIANO DI QUESTO BOSCO. COLUI CHE DECIDE CHI PUÒ ENTRARE E CHI NO E CHE SPIEGA LE REGOLE DI COMPORTAMENTO –
- REGOLE, MA CHE DICI! SEI IMPAZZITO? –
- ALLORA NON VOLETE PROPRIO CAPIRE. NESSUNO PUÒ ENTRARE SENZA IL MIO PERMESSO -.
QUESTA VOLTA SI SPAVENTÒ ANCHE MILENA CHE EBBE LA FORZA DI AGGIUNGERE:
- O.K. SPIEGACI BENE QUELLO CHE VUOI -.
RIPRESE IL GIGANTE:
- IL BOSCO È ABITATO DA STRANE CREATURE CHE POTRETE CONOSCERE PERÒ CI SONO DUE COSE DA FARE. PRIMA: COSTRUIRE IL TRIANGOLO MAGICO, INFILARLO IN UN BRACCIO, FARLO RUOTARE E URLARE PER 5 SECONDI: UHUHUHUHUH. SECONDA: OGNI VOLTA CHE INCONTRERETE UNA CREATURA (E CE NE SONO DALLA A ALLA Z) DOVRETE CANTARLE UNA CANZONE. OK?
- SI, PIÙ O MENO - RISPOSERO I DUE.
BISOGNAVA COSTRUIRE IL TRIANGOLO MAGICO… MA COME?
CAIO SI RICORDÒ DI AVERE IN TASCA TRE CANNUCCE COLORATE E DELLO SPAGO: VENNE FUORI UN TRIANGOLO BELLISSIMO.
LO INFILÒ IN UN BRACCIO E LO FECE RUOTARE, POI INSIEME LANCIARONO L’UHUHUH DEI 5 SECONDI:
IL BOSCO SI APRÌ E POTERONO ENTRARE.
CHE MERAVIGLIA!
AVEVANO APPENA INCONTRATO L’ALCE STRALUNATO CON LA CODA ROSSA, QUANDO MIA MADRE VENNE A SVEGLIARMI…
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- CHE MODI… SIGNORA! – PROTESTÒ
- DIMMI GRAZIE CHE T’HO SALVATO, PIUTTOSTO –
SEGUÌ UN ATTIMO DI SILENZIO MISTO AD ATTESA, COME SE NESSUNO DEI DUE SAPESSE COSA DIRE O FARE POI, ALLO SCADERE DELL’ATTIMO, LEI SORRISE CON LA SUA BOCCA GRANDE E DISSE:
- PERCHÉ INVECE DI URLARCI ADDOSSO NON FACCIAMO UN BEL GIRO PER SCOPRIRE CHI VIVE SU QUEST’ISOLA? –
- UN GIRO! L’ISOLA È GRANDE, CI VORRÀ DEL TEMPO… PERÒ SI PUÒ FARE – RISPOSE.
- AH, DIMENTICAVO, MILENA, MI PER GLI AMICI –
- PIACERE, CAIO E SON MARINAIO –
COME DUE VECCHI COMPAGNI SI AVVIARONO LUNGO LA STRADA CHE PORTAVA AL BOSCO FIORITO.
ARRIVARONO CHE ERA BUIO E SI ADDORMENTARONO.
QUANDO L’ALBA SI ARRAMPICÒ… IL CIELO INTERO SI TINSE DI ARANCIONE, CON UNA SPOLVERATA DI GIALLO TENUE.
LE NUVOLE ERANO TUTTE A DORMIRE DA QUALCHE ALTRA PARTE.
CAIO APRÌ L’OCCHIO DESTRO, UMIDO DI SOGNO DI MARE.
PENSÒ DI STARE IN UN QUADRO.
VOLTÒ IL CAPO E VIDE MILENA CHE RUSSAVA CON UN FISCHIO STIRATO.
CAIO LE SUSSURRÒ:
- SVEGLIA, È GIORNO -.
I DUE SI MOSSERO VERSO IL BOSCO.
IN QUEL MOMENTO LA TERRA INTORNO TREMÒ TUTTA E IL SOLE SI OSCURÒ! UN GIGANTE SI PRESENTÒ AI LORO OCCHI.
- EHI VOI DUE, DOVE CREDETE DI ANDARE! –
- AIUTOOOOO – URLÒ CAIO RIFUGIANDOSI DIETRO LA SIGNORA
- CHE FIGURA – DISSE MILENA – SU PARLAGLI… CHIEDIGLI QUALCOSA -.
CAIO PRESE IL CORAGGIO A QUATTRO MANI E CHIESE:
- CHI SEI? CHE VUOI DA NOI? DA DOVE VIENI? QUANTI ANNI HAI? QUANTO PESI? QUALE MINESTRA TI FA SCHIFO?...
- BASTA – DISSE L’ENERGUMENO – IO SONO DANTE IL GUARDIANO DI QUESTO BOSCO. COLUI CHE DECIDE CHI PUÒ ENTRARE E CHI NO E CHE SPIEGA LE REGOLE DI COMPORTAMENTO –
- REGOLE, MA CHE DICI! SEI IMPAZZITO? –
- ALLORA NON VOLETE PROPRIO CAPIRE. NESSUNO PUÒ ENTRARE SENZA IL MIO PERMESSO -.
QUESTA VOLTA SI SPAVENTÒ ANCHE MILENA CHE EBBE LA FORZA DI AGGIUNGERE:
- O.K. SPIEGACI BENE QUELLO CHE VUOI -.
RIPRESE IL GIGANTE:
- IL BOSCO È ABITATO DA STRANE CREATURE CHE POTRETE CONOSCERE PERÒ CI SONO DUE COSE DA FARE. PRIMA: COSTRUIRE IL TRIANGOLO MAGICO, INFILARLO IN UN BRACCIO, FARLO RUOTARE E URLARE PER 5 SECONDI: UHUHUHUHUH. SECONDA: OGNI VOLTA CHE INCONTRERETE UNA CREATURA (E CE NE SONO DALLA A ALLA Z) DOVRETE CANTARLE UNA CANZONE. OK?
- SI, PIÙ O MENO - RISPOSERO I DUE.
BISOGNAVA COSTRUIRE IL TRIANGOLO MAGICO… MA COME?
CAIO SI RICORDÒ DI AVERE IN TASCA TRE CANNUCCE COLORATE E DELLO SPAGO: VENNE FUORI UN TRIANGOLO BELLISSIMO.
LO INFILÒ IN UN BRACCIO E LO FECE RUOTARE, POI INSIEME LANCIARONO L’UHUHUH DEI 5 SECONDI:
IL BOSCO SI APRÌ E POTERONO ENTRARE.
CHE MERAVIGLIA!
AVEVANO APPENA INCONTRATO L’ALCE STRALUNATO CON LA CODA ROSSA, QUANDO MIA MADRE VENNE A SVEGLIARMI…
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