La tartaruga
di Gianni Fassina

Rinvenne con la testa che gli doleva, il viso affondato nella sabbia di una spiaggia sconosciuta.
Rammentò tutto.La sua prima crociera nei mitici mari del sud!
Dopo averla sognata per anni sugli opuscoli delle agenzie di viaggio, con enormi sacrifici aveva realizzato il suo sogno. Che sogno! Solo su di una spiaggia chissà di quale paese, senza cibo. E senza mettere in conto i pericoli, le bestie feroci, gli uragani.
Dinanzi a lui notò una conchiglia che affiorava dalla sabbia, una di quelle grosse conchiglie simili a quelle che da bambino suonava durante la settimana santa lungo i vicoli del suo paesetto, in sostituzione delle campane che "erano volate a Roma"
Prese la conchiglia e portandosela alle labbra soffiò forte.
Sentì il suono cupo, vibrante che invadeva il silenzio della spiaggia deserta prima di svenire di nuovo.
Lo risvegliò la carezza tiepida di un'onda.
Davanti a lui uno scoglio affiorava leggermente dall'acqua; distesa sopra la piccola isola ricoperta di muschio, una ragazza, sembrava addormentata.
Capelli rossi, pelle ambrata, pareva la ragazza di uno spot di abbronzante.
Due piccoli seni perfetti che potevano benissimo stare in due coppe di spumante, attirarono la sua attenzione: di così belli non ne aveva mai visti.
Si alzò lentamente ed entrando nell'acqua si avvicinò allo scoglio.
La ragazza continuava a dormire placidamente.
Si chinò su di lei e la baciò.
Immediatamente si levò un forte vento ed un'alta onda si abbattè su di loro. La forza dell'acqua lo scaraventò sulla riva.
Guardò verso lo scoglio, la ragazza era scomparsa.
Al suo posto una tartaruga volgeva il capo verso di lui e sorridendogli scivolò lentamente in acqua.

Commenta questo racconto