Respiri
di Francesca Faramonti
Camminava senza una meta precisa.
Il corpo su quel caldo marciapiede, la mente altrove.
Adelmo Urbi non sapeva dove le sue gambe lo stavano portando e nemmeno gli interessava più di tanto.
Voleva solo fare una passeggiata.
Fu la sua coda dell'occhio a registrare per prima che qualcosa non andava.
Fece ancora qualche metro prima di fermarsi di botto, come se avesse urtato contro un muro invisibile.
Tornò indietro.
Ciò che aveva attirato la sua attenzione erano alcuni sbuffi di fumo che provenivano da sotto un vecchio pick-up parcheggiato.
Fumo però non era la parola giusta, era qualcosa di più impalpabile come una sottile nebbia.
La sua mentalità razionale lo spinse a domandarsi cosa potesse essere.
Forse il proprietario del pick-up aveva lasciato il motore acceso?
Scosse la testa...il fumo non sembrava provenire dal tubo di scappamento.
Forse il sole stava facendo evaporare lentamente l'umidità dell% 92asfalto?
Nemmeno, il fumo sembrava concentrato solo su quel particolare punto e non su tutta la strada.
E se fosse stata una perdita di gas?
Si avvicinò per odorare ma non sentì nulla.
Si alzò scuotendo la testa.
- Sembra un respiro
Scattò all'indietro con un balzo, la bocca impastata e un rivolo freddo che gli scivolava lungo la schiena.
Si costrinse ad emettere un risolino forzato, quando si rese conto di essersi spaventato per il tono della sua stessa voce.
Aveva bisbigliato ne era sicuro...eppure alle sue orecchie era giunto quasi come un urlo.
Ma dove diavolo era finiti gli altri rumori?
Si guardò intorno, sgranando gli occhi terrorizzato.
Sembrava che ogni forma di vita fosse scomparsa.
Non passava un'auto, non c'era un nemmeno un pedone, niente animali randagi; alzò gli occhi al cielo, nessun uccello sfrecciava libero; si accucciò vicino ad un cespuglio: possibile che non ci fosse nemmeno una formica?!
Proprio mentre il silenzio stava diventando assordante, gli parve di cogliere un basso ringhio.
Si voltò verso l'asfalto che respirava...perché quello era un respiro non aveva più dubbi.
Il tombino vicino si aprì come un occhio e la grata sottostante si spalancò come le fauci di un antico divoratore di carogne.
Avvertì un risucchio, come quando qualcuno succhia il brodo, poi il pick-up scomparve.
Urlò con quanto fiato aveva in gola e corse via: gli occhi che gli schizzavano dalle orbite, i capelli ritti come aculei di un porcospino.
Qualche ora più tardi il giovane automobilista avrebbe dichiarato che quell'uomo era sbucato improvvisamente in mezzo alla strada, che aveva cercato di evitarlo ma non aveva fatto in tempo e che era scappato per paura.
Per la polizia Adelmo Urbi non sarebbe altro che l'ennesima vittima di un pirata della strada.

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