Il Trucco
di Marco Cimegotto
Io mi sono sempre guadagnato da vivere onestamente. Sono un mago. Uno vero. Non quelli che trovi al mercato di Venetia, il mio feudo natale, e che ti leggono il futuro estraendo dalla loro bisaccia dei fagioli.
Fin da piccolo ho studiato la Magia Bianca a casa. Con i miei. Loro si, che sono sempre stati forti. Studiai giorno e notte, per diventare come loro. Finché un giorno mio padre mi disse che l'allievo aveva superato il maestro. Fantastico! Potevo mirare a costruirmi un nome in tutto il mondo, nonostante avessi solo dieci anni.
Fu proprio allora che decisi di partire. Girai le contrade più disparate, e ogni volta fui accolto a corte come un figliol prodigo. Il nome degli Shadowz, così ci chiamiamo, era conosciuto in ogni angolo delle Terre. Conobbi delle creature che nemmeno l'Altissimo pensa d'aver creato: troll misti a gnomi, folletti con ninfee, orchi e umani. Tutti convivevano in pace. Fino al giorno in cui, la stirpe dei Draguomini, uscì dalle cloache delle Terre e decise d'impossessarsi del mio luogo natale. Da lì, si sarebbero espansi su tutte le facce del nostro pianeta.
Tornai in patria a ventidue anni e, come sempre, fui accolto come un sovrano al cospetto degli usurpatori.
La Sala Maggiore del castello era immutata. Solo che sul trono era seduto Gulden Drak, il re di quegli uomini dotati di testa e coda di drago. Non sono mai stati intelligenti, ma erano degli ottimi guerrieri. La loro forza era straordinaria. Ed è grazie a quella che riuscirono ad impossessarsi della mia terra, attaccando nella notte e cogliendo tutti di sorpresa nel sonno. Uccisero tutte le cinquecento persone che popolavano la mia zona. Compresi mio padre e mia madre. Che, insieme, potevano tener testa ad un esercito di diecimila soldati.
Fu a quel punto che Gulden Drak mi chiese di unirmi a loro. E' vero, avremmo potuto governare le Terre.
Conoscendo la mia esperienza con la Magia Bianca, mi chiese di aumentare l'intelligenza del suo esercito. Duemila soldati mi aspettavano nell'atrio con la speranza di aumentare le facoltà mentali per prevedere le mosse dei nemici.
Accettai. Non avevo scelta. Mi portarono nell'altro salone e cominciai a recitare il Memorium Aumentin.
Le teste dei Draguomini s'ingrossarono. Come previsto, il loro cervello, era incompatibile con quell'incantesimo. Solo pochi umani riescono a sopportarlo…
Vidi alcune teste esplodere frammenti d'osso misto a sangue, su pareti e pavimento. Altri si rivoltarono contro i loro vicini, azzannandoli o rompendogli tutte le ossa con un colpo di coda.
Gulden Drak mi si scatenò contro dispiegando le ali. Lo bloccai con un incantesimo e lo feci risedere sul trono.
Raccolsi il sangue dei guerrieri con la mia capacità mentali, e lo feci convergere in un'enorme botte che posizionai sopra la testa dell'usurpatore.
Torturai Gulden Drak con lo stillicidio delle cinquecento gocce di sangue, in ricordo della mia gente, finché morì.
Ora scrivo questa storia, per esorcizzarla, perché non si ripeta. E lo faccio con un tipo particolare d'inchiostro… Rosso. Rosso sangue.
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